martedì 25 settembre 2007

In nome del popolo italiano


“Il Monsignor Betori non capisce come un Tribunale italiano possa aggirare un legge 40”

Il porporato si riferiva alla sentenza del Tribunale di Cagliari, che ha riconosciuto il diritto ad un coppia di poter impiantare, tramite la fecondazione in vitro, un embrione che non svilupperà, con ragionevole certezza, la talassemia o Anemia Mediterranea.

Quando ero piccolo spesso andavo in ospedale, facevo molti controlli e conoscevo medici e soprattutto pazienti bambini come me.

Nei lunghi pomeriggi passati nelle cupe e silenziose corsie dell’ospedale del mio paese, ho avuto l’occasione di conoscere altri bambini con i quali condividevo la triste sorte della malattia.

E vi assicuro che nulla è più triste di un bambino malato.

Questa storia mi ha fatto tornare alla memoria l’incontro con due bambini, fratello e sorella, andavano in ospedale due o tre volte a settimana e conoscevano a menadito i corridoi e i reparti del nosocomio cittadino, tutti li conoscevano per un nome che purtroppo non ricordo più, il loro incarnato era di un colore strano ed erano spesso stanchi, avevano la Talassemia.

Nel reparto pediatrico trovavi molti opuscoli informativi sulla malattia che spiegavano che la Talassemia è una malattia genetica che si trasmette da genitori portatori sani.

Ricordo, che mentre giocavamo nelle improvvisate sale gioco dell’ospedale, tentando di confezionare costruzioni con un senso logico con lego spaiati e impolverati o sforzandoci di divertirci a guardare le illustrazioni per bruttissimi libri per bambini, ci raccontavamo la nostra giornata ospedaliera.

Io dei miei fastidiosi ed invadenti esami ai polmoni con macchinari rumorosi e maleodoranti, loro delle interminabili trasfusioni di sangue, ne facevano fino a tre ogni settimana e questo li costringeva a saltare le lezioni, a non poter seguire nessun programma televisivo o a fare molte delle cose che io invece ero libero di fare, all’epoca non lo capivo ma sono stato molto fortunato, il mio male ha avuto una cura il loro era un male incurabile.

Adesso che sono adulto so anche che di Talassemia si muore.

La scienza medica, in questi ultimi anni, mediante la pratica della fecondazione assistita e della diagnosi preimpianto dà la speranza alle coppie di genitori portatori sani della Talassemia, e delle altre malattie geniche, di procreare figli sani.

Devo riconoscere, però, che nel nostro paese per molti anni su questa tematica esisteva un pericoloso vuoto legislativo a cui si era doveroso porre rimedio.

Il precedente governo volendo porre rimedio alla situazione, dissimulando una volontà regolatrice ha ceduto,invece,a spinte ideologiche degli atei devoti, dei cattolici organizzati e dalle chiesa, che ha visto in tutto questo una possibilità di rivincita sulla legge 194 e al contempo la possibilità di dare in pasto ai cattolici-deputati ed elettori, un novello simulacro attorno al quale riunirsi come un “gregge” di lupi inferociti.

Il risultato è dai più conosciuto: la legge 40, modello di modernità per gli italici cattolici, legge ingiusta, inefficace e mortificante per la donna per i laici.

Le leggi,però, non dovrebbero essere valutate dal punto di visto morale e religioso né dovrebbero rispondere alle istanze di una parte della società, le leggi servono per regolare una materia non per impedirne l’applicazione.

Molte parole potrebbero essere spese sulla legge 40, dal mio punto di vista penso che ciò che è più pericoloso è stato l’inserimento del principio del riconoscimento dei diritti dell’embrione primo passo verso l’equiparazione con l’essere umano, principio che se portato all’estremo, porterebbe a conseguenze tragiche da un lato e comiche dall’altro.

Non entro nel merito dalla sentenza, non ne ho letto ancora le motivazioni.

Una cosa è certa, devo ancora una volta registrare che in certe materie la nostra giurisprudenza,il terzo potere degli Stati democratici, si è dimostrata più lungimirante e ragionevole della nostra classe politica.

Questo purtroppo capita quando le leggi rispondono più a pretese ideologiche non da tutti condivise, che alle reali istanze e bisogni dei cittadini.

Preferirei che queste cose non capitassero nel nostro paese, le leggi dovrebbero essere cambiate in Parlamento o meglio essere fatte per tutti credenti e non.

Betori non capisce. Non capisco neanche io eminenza, ma per motivi diametralmente opposti ai suoi per fortuna!

Vorrei ricordarle cardinale, che le sentenze di uno stato civile legittimamente prese lei non ha il diritto di commentarle.

In tutta questa storia, tecnicismi e ideologie a parte,una coppia sarà allietata dalla gioia di un bambino, una nuova vita, una dono prezioso per i genitori e per questo paese.

Spero che questo bambino crescendo avrà la ventura di vivere in un paese migliore e forse di poter conoscere una chiesa più umana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny