Se poi ci mettiamo anche che a lavoro la situazione si è fatta tesa a causa di una scadenza improvvisa, il quadro si tinge di tinte fosche, stanchezza fisica e mentale.
Su Grillo ho le mie idee, come tutti.
Ciò che il personaggio dice è certamente giusto ma come ha ricordato il buon Sartori, che ammiro e stimo, le stesse cose sono state previste da altri e già da tempo, a lui deve essere riconosciuto il merito di aver trovato il mezzo più adatto a veicolarle, in questo paese c’è un problema di comunicazione ad ogni livello, dai colloqui quasi impossibili con il portiere dello stabile in cui abiti, alle richieste ormai urlate al tuo rappresentante nelle istituzioni.
Ottimo comunicatore il Grillo, qualcuno per aver preso in giro il potere anni fa ha vinto il Nobel, lui vuole di distruggere i partiti, inventeranno un Nobel anche per questo?
Grillo ha usato la rete internet che è diventata il non luogo per eccellenza, la dimensione che almeno ai suoi albori sembrava libera e non depredata dalle mire del potere, un luogo ideale in cui i giovani secolarizzati, per lo più di sinistra cercavano di rifugiarsi per sfuggire alla paura di aver perso i loro partiti di riferimento i luoghi reali in cui aggregarsi. Adesso internet è il luogo in cui tutti cercano il loro quarto d’ora di celebrità pensando di essere portatori di verità assolute ed uniche. E allora, vaffanculo alla persona, benvenuta all’ideologia, alle veline dei partiti e alla dottrina della chiesa, a quando un bella colonia su Marte dove esportare la nostra merda mediatica?
Se non si volessero davvero i condannati in Parlamento basterebbe non votarli e se tali loschi figuri ci vengono imposti dai partiti basterebbe non recarsi alle urne.
Non esiste nessuna differenza tra elettori ed eletti, in diritto si distingue solo tra posizione attiva e passiva,se un elettore avesse remore ad eleggere un pregiudicato o un condannato, trovandosi in tale in tale stato non penserebbe a candidarsi, la vera impunità di cui godono i politici è quella dalla condanna morale della società civile. Quindi un bel fan culo spetta a tutti e non ci salva il fatto che l’otto settembre qualcuno è sceso in piazza!
La questione del voto di preferenza, poi, ha i suoi lati oscuri. Ricordate quando i santini dei politici erano traforati con le lettere del cognome del candidato per permettere anche agli analfabeti di votare? E si andava ovunque per scovare il più derelitto, lo si fa tutt’ora in verità, a cui far credere che l’uomo ritratto era al pari di un santo che tutto poteva? Ricordate il mercimonio del voto e il ricatto che seguiva alla conta dei voti? Io sì! Ricordo bene, sono nato e cresciuto in Sicilia e queste cose succedono ancora oggi! Ma vi è di più, la legge che ha abolito le preferenze e stata introdotta sulla scorta del fatto che l’elettore ha perso il suo ruolo di protagonista della politica per divenire mero consumatore, e le liste come qualsiasi prodotto vengono preconfezionate in base al consenso che possono ottenere. In una assurda e spietata logica di marketing se i condannati hanno più amici o famiglie più numerose che ben vengano… Si faccia un giro a Palermo Grillo urlante e veda con i suoi occhi quanto seguito hanno i Dell’Utri e Cuffaro, qual è il vero problema? Dell’Utri o Cuffaro o le loro corti di sostenitori anche nella media alta borghesia?
Per quanto attiene alla proposta di limitare il numero massimo di legislature ad un massimo di due lo trovo giusto e sacrosanto ma solo se si rimane ancorati al modello del tutto particolare della nostra cara Italia.
Il punto è sempre quello, se non ci fosse l’idea diffusa tra gli elettori che avere un santo in paradiso è l’unica e sola via per il successo e l’affermazione allora nessuno si ostinerebbe a votare i soliti individui con la stessa facilità con la quale si rinnova anno per anno la propria polizza RCA auto.
Per molti la politica non deve essere un mestiere. Questa è la più grande delle ipocrisie e delle falsità.
La politica deve essere un mestiere, e come per accade per ogni mestiere devi studiare,impegnarti e fare gavetta o carriera che dir si voglia.
In Francia da oltre cinquanta anni esiste la scuola superiore di amministrazione, dalla stessa sono usciti tre ex presidenti, il presidente attuale, la sua sfidante, svariati ministri e alti funzionari, la pubblica amministrazione francese è una della meglio funzionanti in Europa.
Ognuno di questi personaggi chiamati a governare o amministrare il proprio paese conosce come questo funziona e su quali basi si poggia ma soprattutto ha imparato che governare è un dovere.
Come non credo che
Gli statisti delle grandi democrazie hanno dimostrato che per governare uno stato si ne devono conoscere le dinamiche e le caratteristiche,lo si deve rispettare ed amare come entità viva a cui non puoi rifiutare ne il diritto dell’alternanza ne quello alla democrazia!
Forse dovremo tutti ricordare la lezione di Pasolini, in fondo al nostro cuore risiede la verità ma appena la si proferisce questa svanisce, quante parole si stanno dicendo quante verità individuali si stanno uccidendo!
Ieri uscendo dal lavoro, nascondo da occhi indiscreti, un uomo con
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