giovedì 20 settembre 2007

Catania


My Town.

Oggi, Catania, la città nera dove vivo ormai da tempo, mi ha regalato una giornata fresca dove il sole luminoso non sembra volerti bruciare la pelle, era un po’ che non accadeva l’estate di quest’anno è stata pesante anche per un siculo come me…..!

Ormai l’inverno sta arrivando e tutti sembrano averlo capito, le signore vanno a fare la spesa senza prole al seguito, le ragazze camminano più spedite e molto meno scollate, i ragazzi cominciano a perdere l’abbronzatura e a mettere meno gli occhiali da sole… finalmente!

La fiera estiva dei corpi sta cessando un’altra volta, vestiremo in modo più mesto ma anche più ordinato e il tempo sarà scandito dagli impegni di lavoro e di studio.

È interessante osservare l’umana vita che ti scorre accanto, sentirne il rumore, l’odore, ascoltarne le parole, conoscerne i pensieri che a denti stretti imprecando ti capita di captare.

Catania è una città strana, se dovessi trovare una formula per descriverla potrei usare “la città delle promesse non mantenute”!

In poco meno di dieci anni da città che ammaliava il mio animo provinciale con i suoi colori, con la sua vita pulsante fatta di musica, concerti, locali alternativi, impegno sociale e politico, è diventata un luogo triste, scandito da ritmi lenti e vischiosi, dove la gente, anche quella che un tempo ammiravo, è rimasta ancorata ai vecchi fasti del passato e come vecchi nostalgici cantano la stessa canzone, come per farsi forza e fuggire dalla realtà.

Questo cambiamento lo noto quando decido di andare alla mitica scalinata Alessi, il luogo in cui si trova il primo pub di Catania, lo storico Niewsky.

Ricordo la prima volta in cui andai. Ero un giovane universitario, e quel luogo, in cui trovavi insieme giovani intellettuali che discettavano di politica, di romanzi e film d’autore tra un birra scura o un bicchiere di vino mentre venivi scrutato dagli occhi intenti dei ritratti di Marx e del Che, i tuoi pensieri salivano in alto e credevi che quei sogni un giorno si sarebbero trasformati in realtà.

Era il miracolo degli anni novanta, Tangentopoli aveva dato, finalmente, la parola ai giovani come me e nelle famiglie, o per lo meno nella mia, i miei genitori mi chiedevano per chi votare.

Ci sentivamo padroni di noi stessi e le idee erano chiare e spesso si trasformavano in azioni.

Al Niewsky ho preso coscienza della mia omosessualità,ho capito che essere gay non è ne un peccato ne un’onta ma soprattutto che se sei una persona speciale la tua vita sentimentale diviene un patrimonio che molti sono disposti ad ascoltare ed accettare.

Adesso è tutto diverso tutto spento e non capisco perché, sarà la crisi politica, il ristagno economico, l’arroganza dei potenti e il qualunquismo della classe media fatto sta che spesso nello stesso luogo in cui un tempo mi trovavo a mio agio un solo pensiero mi passa per la mente: Ma io qui che ci faccio?

Mi dilungherei volentieri a parlare della mia omosessualità e della mia personale visione del mondo politico ma sono troppo poco egocentrico….. per adesso.

Uscendo dal lavoro il cielo era bellissimo, le nuvole avevano le sfumature della sabbia del deserto e si stagliavano in una tavolozza color indaco tempestata dai tremolanti bagliori delle prime stelle, mi sono sentito felice, chissà quante persone l’avranno notato…..

Notte blog!

Scritto da: Light

5 commenti:

Unknown ha detto...

Bello questo post. Devo dire che il tuo blog ha avuto proprio un bell'inizio. Ti auguro di mantenere questo livello. E di crescere se possibile.

Di nuovo

diabolicomarco

ps. bella toriamos dei primi tempi...

Light&Dark ha detto...

Grazie per le tue parole Marco a presto. Light&Dark

Alex ha detto...

Bel post nico..anche se ho notato una vena molto malinconica...

Anonimo ha detto...

mi spiace che l'ultimo commento risalga a setembre del 2007, è un bel Blog, e comunque uno dei pochissimi che riposti una foto della scalinata Alessi.. (volevo far vedere ad un mio amico il posto più figo della città notturna, e sul web non si trovano riferimenti!)
Besos!! Pietro.

Hans Castorp ha detto...

Sono stato a Catania più volte negli anni '90 (sono di Roma): città bellissima e sensuale, e piena di energie, forse anche perché ci andavo con studenti universitari.
Oggi temo che non sia più così, non so perché