domenica 23 settembre 2007

Mostri sulle scale


Ognuno di noi custodisce un mostro dentro di sé e quel mostro lo devi prima conoscere e poi apprezzare.

Ti capita a volte che la gente che incontri ti risulti strana o assurda o peggio ancora ti procuri disgusto o fastidio.

Io credo che questo dipenda dal fatto che il mostro interiore sia stato accettato o meno dal suo portatore.

Se ciascuno di noi avesse il coraggio di prendere per mano il suo mostro di guardarlo negli occhi e di vivere di conseguenza si eviterebbe di cadere nel ridicolo continuare di dare agli altri un immagine che non ti appartiene e che prima è destinata a tradirti.

Già tradirti perchè il mostro che è dentro di noi può anche farci paura, può anche non avere le carte in regola per essere accettato nella nostra edonistica società, ma è pur sempre parte di noi e della nostra anima.


Ieri sono con Dave sono andato a trovare sue nostre amiche che dopo un anno di sincero affetto hanno deciso di andare a vivere insieme si doveva brindare alla loro nuova casa.

Sono molto contento per loro sono rimasto colpito dalla casa e da come con un po' di fantasia e impegno,capacità che alla Miletessa e a Shirin non mancano affatto, quella casa ancora spoglia e indefinita potrebbe trasformarsi.

Anche Dave ha detto che l'appartamento possiede un bel movimento, e se lo dice lui che è ingegnere, strano,però,un immobile che possiede un movimento a me è sembrato quasi metafisico.

La Miletessa è una mia grande amica, la persona con la quale puoi parlare di tutto e con la quale i tuoi pensieri acquistano una dignità che prima pensavi non possedessero, avrà anche un carattere a volte grave a volte ombroso ma è una persona che possiede una delle più nutrite scorte di autoironia che conosco, lei conosce il suo mostro e te lo fa conoscere per quello che è.

Dopo questa pausa piacevole, in cui solo per un istante ho provato un po' di nostalgia per quello che lei ha saputo costruire e che a me sembra non voler capitare, abbiamo deciso di concludere la serata nel modo più classico: andando al Niewsky, allettati anche dal fatto che si sarebbe tenuto un concerto di musica molto interessante.

Al Nievsky,però, la musica non si è rilevata confacente ai gusti miei e a quelli di Dave, certe sonorità e certi accordi tutti uguali suonati all'infinito,non volendo togliere nulla all'arte che essi possono esprimere, non credo riuscirò mai ad apprezzarli, per fortuna il luogo offre l'alternativa della scalinata.

Non finirò mai di stupirmi della varietà di persone che puoi incontrare ma soprattuto di ciò che può capitare di sentire o di assistere.

Un'umanità variegata e diversa si ritrova,non si capisce bene spinta da cosa, nello stesso momento a condividere in pochi metri quadrati spazio, tempo, ossigeno, amicizie e fumo di sigarette.....

Spesso la folla è così nutrita che può capitarti di ascoltare i pensieri altrui di condividere le gioie e le tragedie di chi ti sta accanto seduto sugli scalini neri come la pece o appoggiato alle meste ringhiere di ferro battuto.

Così incontri Andrea e il suo ragazzo vestiti di tutto punto come due damerini in old style che ti informano sorridenti della loro vita zuccherosa.

Oppure ti si avvicina il tipo, che mesi prima avevi non molto gentilmente pregato di uscire dalla tua vita, che ti informa che per lui è giusto mantenere un contegno civile e così prima ti saluta, poi ti si pianta accanto per tutta la serata, ti invita ad andare in discoteca con lui, ti chiede ti prendere il suo nuovo numero di telefono e per concludere comincia sensualmente, o almeno provandoci, a toccarti la schiena.

Ma l'apice della serata poi è stato toccato quando una figura a metà strada tra Toni Manero e Vanda Osiris scendendo dalla scalinata e aggiustandosi il gilet sopra la camicia fucsia schocking si è rivolto al suo amico proferendo : “Oddio oggi non mi corteggia nessuno...!”

Risultato: per tutta la serata ti tocca schivare la merda che altri decidono di condividere con te.

Se solo la gente lasciasse liberi i propri mostri..............




Oggi sono andato a lavoro, eh già si lavora anche di domenica a volte.

Di pomeriggio le città era desolata e avvolta in una calma aliena, il cielo azzurro cristallino era coperto di nuvole bianchissime e una leggera brezza sembrava giungere dal mare.

Andando verso l'ufficio davanti a me due signore africane coloratissime ondeggiavano nei loro costumi tradizionali e per un attimo il mondo mi è sembrato più piccolo.

Notte blog!

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